domenica 5 febbraio 2012

Atm - Milano - Linea verde - Cascina Gobba - Domenica - Lavoro

A volte lavoro la domenica. Oggi c'e' Milan-Napoli. Mi pagano doppio. Potevo anche scegliere il turno oggi. Ho optato per un mattina-pomeriggio tranquillo. Per recarmi sul posto di lavoro ho preso la linea verde della metropolitana di Milano, da Gessate in direzione Abbiategrasso - io scendo a Centrale. Sono giorni di neve, lo so bene anche io, quindi i problemi sono dietro l'angolo. Poco prima della stazione di Cascina Gobba il treno inizia a dare i primi segni di stanchezza. Rallenta, si ferma, all'altezza della sopraelevata, qualche centinaia di metri prima che la visuale si apra di nuovo e sulla sinistra si possa scorgere la cupola del San Raffaele. Poi il treno riparte, andatura rilassata, rumore ferroso di scambi sotto le ruote, e finalmente si adagia in stazione. Le porte si aprono, non scende nessuno. La temperatura all'esterno si aggira sui -5°. Il treno rimane fermo in banchina per una decina di minuti con le porte aperte. Entrano quintali di freddo. I passeggeri sbuffano, io smozzico qualche bestemmia. Dagli altoparlanti - in perfetto stile Atm - non giunge alcuna comunicazione. Ormai sono in ritardo, chiamo in ufficio per avvertire.

A Londra, quando un treno della metropolitana si ferma per qualsiasi motivo viene subito annunciata la ragione attraverso gli altoparlanti interni. Atm si dovrebbe adeguare. E dovrebbe anche rilasciare una circolare che disponga la chiusura delle porte delle carrozze in caso di soste prolungate quando la temperatura esterna non sia accettabile.

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